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Frangie, Suleiman.

Uomo politico libanese. Appartenente a una delle più cospicue famiglie cristiano-maronite del Libano settentrionale, si trovò presto a svolgere attività politica a fianco del padre, Suleiman, e del fratello, Hamid, più volte ministro degli Esteri. Per quanto conservatore, il clan dei Frangie, capeggiato da suo fratello Hamid, rifiutò di appoggiare negli anni Cinquanta la politica di destra del presidente Chamoun, unendosi all'opposizione costituita prevalentemente da forze musulmane e di sinistra. F. continuò a rimanere all'ombra del fratello sino alla sua morte nel 1960, assumendone poi l'eredità politica che comportava la leadership del blocco parlamentare di centro, insieme col musulmano Saeb Salam. Negli anni seguenti ricoprì vari incarichi ministeriali e nel 1969 assunse l'importante ministero dell'Economia. Candidato alle elezioni presidenziali nel 1970, contro due avversari entrambi di destra, riuscì a farsi eleggere, grazie all'appoggio della sinistra musulmana e al ritiro di uno dei suoi avversari. F. rimase comunque fedele al suo moderatismo di fondo che si tradusse in una politica immobilistica, data la difficile situazione del Paese e il fragile equilibrio esistente tra i vari gruppi religiosi, etnici e politici libanesi. La linea da lui adottata fu di sostanziale lotta ai profughi palestinesi, in nome dell'indipendenza del Libano e della sua particolare situazione rispetto agli altri paesi medio-orientali. Di qui l'appoggio da lui dato ai tentativi di liquidazione della resistenza palestinese compiuti dalle forze armate nel 1972-73. Nel maggio 1973 favorì l'assunzione dei pieni poteri da parte dei militari ma fu costretto a ritornare sulla sua decisione e a ripristinare il sempre più fragile sistema parlamentare. Nel maggio del 1975, di fronte all'aggravarsi della situazione, riaffidò il potere alle forze armate, ma, ancora una volta, il governo militare fu costretto a dimettersi nel giro di pochi giorni, creando un gravissimo vuoto di potere, data l'impossibilità di ricostituire uno stabile governo civile, mentre si infittivano gli scontri armati nelle strade (V. anche LIBANO) (Zghorta, Libano settentrionale 1910 - Beirut 1992).